DETOUR: Europa, itinerari culturali e imprese

Mettersi in viaggio e scoprire territori a ritmo lento è tra le tendenze europee e mondiali del momento. E proprio l’Europa è tra le mete preferite dai camminatori o bikers da tutto il mondo: il 90% degli itinerari culturali europei europee attraversano oggi aree rurali, anche grazie al fatto che nella maggior parte dei casi si tratta di itinerari fruibili tutto l’anno. “Ed è per questo che gli Itinerari culturali possono anche contribuire alle economie e alle società locali, in quanto lavorano su un modello sostenibile, basandosi sulle conoscenze e sulle competenze locali, oltre a promuovere destinazioni meno conosciute” (The economic impact of Cultural Routes – Routes4U Project – European Union & Council of Europe). 

Itinerari culturali e politiche di sviluppo: è un legame sempre più forte e il mese di maggio è il momento migliore per parlarne. Il 9 maggio si celebra la Giornata dell’Europa, nata per commemorare la storica Dichiarazione Schuman del 1950, e rinnovare ogni anno i valori fondanti dell’Unione Europea: cooperazione transnazionale, solidarietà economica, coesione territoriale e sviluppo sostenibile. È una occasione per ragionare sulle sfide future, in un tempo segnato da crisi globali, trasformazioni tecnologiche, tensioni geopolitiche e nuove forme di impresa e sviluppo. In queste sfide globali, attraverso programmi e fondi specifici, l’Europa cerca di supportare progetti di rafforzamento o di avvio di attività di impresa. Come il progetto Detour, dedicato al sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) lungo alcune degli itinerari culturali più affascinanti d’Europa.

Detour si propone di rafforzare l’economia locale, prolungare la stagionalità turistica, sostenere la transizione verde e digitale e promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità. Attraverso percorsi come la Via Francigena in Italia, la Via Licia in Turchia, il Sentiero del Sultano in Bulgaria e le reti montane del Monte Olimpo in Grecia, Detour sostiene le imprese legate al turismo lento – strutture ricettive, guide, ristoratori, tour operator – e ne valorizza le competenze, accompagnandole verso un futuro più resiliente.

D’altronde i dati della frequentazione dei Cammini in Italia, che rappresentano a pieno il contesto europeo, sono assolutamente confortanti. Nel 2024 i pernottamenti lungo le routes italiane sono stati quasi 1,5 milioni, in aumento del 6% sul 2023 (Appennino Slow, in collaborazione con Walk+ e Associazione Europea delle Vie Francigene). 122 mila i camminatori che hanno preso una credenziale, il “passaporto del pellegrino”, ma il dato davvero rilevante è che il 57% dei turisti in cammino aggiunge qualche giorno di vacanza una volta arrivati alla meta. 

Tutti questi milioni di turisti hanno però bisogno di servizi personalizzati: trasporto bagagli, alloggi alternativi ma confortevoli, cibi sani e locali, tour guidati, souvenir, punti info e strumenti digitali. E sono le SMEs a poterli offrire con la loro creatività di adattamento e conoscenza del territorio. Sapete che questa immensa community di turisti, utilizza ad esempio alcuni strumenti digitali, che apparentemente non hanno alcuna ricaduta positiva sulle imprese?

Tra le piattaforme digitali più utilizzate in Europa ci sono Outdooractive e Wikiloc. La prima è an online destination platform used by over a million hikers and outdoor travellers worldwide to find trails, accommodations, and activities. Per la seconda, il 2024 si è concluso con oltre 16 milioni di membri della sua community. Questa è la potenzialità di un sistema, come quello delle attività outdoor, per le comunità locali e le SMEs lungo gli itinerari europei.Il turismo a piedi, dunque, può essere sviluppato ovunque come offerta turistica sostenibile con un investimento relativamente piccolo. Se sviluppato e gestito correttamente, può apportare benefici sociali ed economici ai residenti e alle comunità (Walking Tourism Report – UNWTO World Tourism Organization).

Per saperne di più su: https://www.viefrancigene.org/it/detour-ita/